Chamber of Commerce of Bolzano

Ester Brunini

La soddisfazione più grande? Regalare un sorriso a un cliente.

È un’affermata artista nella lavorazione del vetro e la sua più grande ambizione è quella di soddisfare i clienti. Sapeva da sempre di voler fare l’artista, ma bloccata probabilmente da sbagliati pregiudizi, ha rinunciato al liceo artistico per studiare invece al pedagogico. Una scelta che l'ha portata negli anni a iniziare molte attività è a lasciarle però sempre a metà. Desiderosa di seguire la sua passione artistica, si è iscritta alla Facoltà di Design e Arti all’Università di Bolzano, ma dopo un anno ha lasciato anche questo percorso, non trovando ciò di cui veramente aveva bisogno. Proprio da questa esperienza è nata però la sua passione per la lavorazione del vetro, che ha affinato studiando alla prestigiosa scuola bolzanina Vetroricerca Glas&Modern. Ester ha festeggiato in luglio i dieci anni di attività del suo Studio artistico Giallo d'Argento.

Come ha capito qual era la strada professionale giusta per Lei?

Direi con un po’ di fortuna. Avevo appena deciso di lasciare la Facoltà di Design e Arti, quando vidi il lavoro di una ragazza che aveva realizzato una lampada in vetro per la sua tesi. Fu un vero e proprio colpo di fulmine. Ho capito ciò che volevo fare.

Quindi?

Ho scoperto che proprio a Bolzano esiste un rinomato centro di formazione del campo della lavorazione del vetro. Con mia grande sorpresa nel 2003 sono stata accettata alla scuola Vetroricerca, che accoglie ogni anno studenti da tutto il mondo. I posti sono limitati e io ero praticamente l'unica a non avere un'esperienza artistica alle spalle o dei lavori da presentare. Credo siano rimasti catturati dalla mia passione e determinazione.

Come è arrivata a fare della sua passione una vera professione?

Nel 2005 grazie all'aiuto di mio papà ho trovato lo spazio per il mio primo laboratorio. 

Una grande sfida, quali difficoltà ha dovuto affrontare?

Ho innanzitutto dovuto imparare a gestire la materia con cui lavoro. Il vetro è un materiale empirico: più provi, maggiori sbagli fai e più impari. Non è stato facile imparare a credere nelle mie capacità e soprattutto trovare il mio stile. Mi sono subito dovuta confrontare con grandi responsabilità, verso me stessa e verso chi aveva creduto in me.

Come ha gestito l’arrivo di Sua figlia?

Inizialmente è stato piuttosto difficile conciliare questa bella novità con il mio lavoro e il resto della mia vita. Sono rimasta a casa solamente un mese e mezzo. La mia attività era avviata da poco meno di due anni e non potevo assolutamente permettermi di fermarmi. Non avevo uno spazio espositivo o una clientela fissa su cui appoggiarmi. Se esci dal mercato anche solo per pochi mesi, riprendere, significa ricominciare da capo. Oggi mia figlia ha otto anni, trascorre piacevolmente del tempo con me in laboratorio, è molto creativa e riesce addirittura a darmi utili spunti sul lavoro!

Una donna imprenditrice affronta grandi difficoltà, ma quali sono i lati positivi?

Se una donna decide di seguire la sua passione e diventare imprenditrice, si occuperà del suo sogno. Non vuol dire per forza avere maggior lavoro rispetto ad una donna che ha un impiego dipendente, significa piuttosto responsabilità diverse e tempi organizzati differenti. Una donna che segue la sua passione professionale userà il cento per cento dell'energia per raggiungere i suoi obiettivi e sarà in grado di gestire tutto.

Le chiavi del successo?

I sacrifici devono essere fatti, la strada non è certo sempre in discesa. Ma con coraggio e determinazione si può arrivare lontano. 

Come si possono gestire al meglio le incertezze legate ad un lavoro in proprio?

Essere una donna imprenditrice significa anche fare i conti con una buona dose di incertezza e preoccupazione. Ad esempio non hai un impiego dipendente fisso e un incasso certo alla fine del mese. Sai però di poterti dedicare alla tua passione, al lavoro che hai scelto per la tua vita.  

Ha avuto qualcuno che l’ha sostenuta o ispirata?

Oltre alla mia famiglia ci sono due persone importanti nel mio percorso imprenditoriale. Innanzitutto Lorenzo che mi ha aiutato a realizzare il mio primo sito internet. Un amico che è mancato a soli 23 anni. Mi ha fatto promettere che non avrai mai mollato, che sarei andata avanti ad inseguire il mio sogno. Ancora oggi nei momenti di difficoltà ripensare a questa promessa mi aiuta ad andare avanti. E poi c'è Anna Maria una donna forte che ho sempre ammirato, capace di riportarmi in riga ogni volta che perdo la mia determinazione.  

Vuole dare un consiglio alle donne che desiderano diventare imprenditrici?

Siate sempre oneste e umili e soprattutto restate con i piedi per terra. Non lasciatevi travolgere dall'entusiasmo. Avere un’attività in proprio significa gestire un'infinità di attività burocratiche e quotidiane. Prima di aprire una Partita IVA è bene avere piena consapevolezza della realtà e di ciò che ci aspetta per poter gestire tutto al meglio. Consiglio ad esempio di verificare tutte le tipologie di impresa esistenti, quale può essere un’associazione di categoria a cui appoggiarsi o i contributi da richiedere. Ho vissuto sulla mia pelle queste difficoltà. Io ho imparato a lavorare il vetro, nessuno mi ha insegnato ad essere un’imprenditrice.

Non si smette mai di imparare quindi?

Le sfide sono quotidiane. Lo studio e la crescita continuano anche dal punto di vista gestionale. Nel mio caso ad esempio saper lavorare il vetro da solo non basta. Nel tempo ho imparato a conoscere l’amministrazione e il marketing, come gestire al meglio i clienti e come comunicare con loro.

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